I prestiti ai protestati sono una categoria di finanziamenti erogati a favore delle persone che subiscono un protesto, come ci conferma la definizione di Prestitimag, riguardante tutto l’ambito dei finanziamenti personali con protesto, cattivi pagatori e pignorati.
Ma quali sono le principali caratteristiche di questa tipologia di prestiti?
Continua a leggere questa guida e scopri come funzionano i finanziamenti ai soggetti ai protestati. Ma, prima facciamo chiarezza su cos’è un protesto.
Prima di analizzare le caratteristiche dei prestiti ai protestati, è bene sapere che cos’è un protesto. Nel diritto pubblico, il protesto è un atto pubblico redatto da un notaio o da un altro pubblico ufficiale con il quale viene attestato il mancato pagamento di un assegno o di un qualsiasi altro titolo esecutivo (cambiale).
In buona sostanza, se si sottoscrive una cambiale che non si riesce ad onorare regolarmente, il pubblico ufficiale procederà ad iscrivere il nome del debitore inadempiente nel Registro Informatico dei protesti.
Quali sono le conseguenze di subire un protesto? Sono tutt’altro che piacevoli: dal punto di vista civile si va incontro al pignoramento dei beni da parte del creditore. Inoltre, vengono addebitati gli interessi di mora.
Se si subisce un protesto per un assegno bancario non pagato regolarmente, viene irrogata una sanzione amministrativa “salata” che può essere evitata con il pagamento.
Il protesto è oggetto di pubblicità allo scopo di tutelare chiunque abbia rapporti economici con il protestato.
Infatti, tutti i dati dei debitori che non adempiono al pagamento del titolo cambiario o di un assegno bancario vengono inseriti nel Registro Informatico dei Protestati con divieto di emettere assegni per la durata di sei mesi.
Tale Registro può essere consultato presso la Camera di Commercio sia dai privati che dalle banche, le quali possono valutare il merito creditizio di un soggetto istante prima di concedere un mutuo o un finanziamento.
La riabilitazione del soggetto protestato viene concessa a condizione che lo stesso non abbia subito altri protesti nell’ultimo anno solare e sia trascorso almeno un anno dalla levata di protesto.
Dipendenti pubblici, privati, pensionati e disoccupati possono richiedere un prestito per i protestati.
Per i dipendenti pubblici assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato che abbiano subito un protesto, è possibile richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Guarda qui un esempio di simulazione cessione del quinto.
Si tratta di una forma di finanziamento che consente di restituire l’importo erogato dall’ente creditizio attraverso la trattenuta diretta nella busta paga, nella misura massima del 20% della retribuzione netta mensile.
Questo tipo di prestito prevede l’accesso al TFR maturato in caso di mancato pagamento e la copertura di una polizza assicurativa in caso di decesso, perdita del lavoro e invalidità permanente.
Per i dipendenti privati che abbiano subito un protesto possono ottenere una cessione del quinto dello stipendio o un prestito cambializzato, che prevede la restituzione della somma ricevuta attraverso il pagamento di un titolo cambiario emesso in forma di “tratte” o “di pagherò”. In genere, sono richieste come garanzie: il TFR maturato, una busta paga, l’intervento di un garante o una fidejussione.
Per i cattivi pagatori e i protestati disoccupati e senza reddito è possibile richiedere un prestito cambializzato. Le cambiali sono titoli di credito che garantiscono all’ente creditizio il saldo di quanto stabilito in sede contrattuale. In caso di mancato adempimento scatta il pignoramento dei beni del soggetto debitore.
Essendo privo di reddito, il soggetto disoccupato può richiedere un importo non molto elevato affinché la domanda possa essere accettata. Di solito il capitale finanziato non eccede i 5.000 euro.
Si ricorda che il titolo cambiario per essere considerato legalmente valido deve contenere la banca d’appoggio presso cui effettuare il saldo, il nominativo del creditore e del debitore, la data di scadenza, il bollo che ne certifichi la validità in corso e la firma del debitore.
Anche i pensionati protestati possono richiedere una cessione del quinto sulla pensione o un prestito cambializzato. Un’altra forma di finanziamento è il credito su pegno attraverso una garanzia reale (gioielli, pellicce, orologi, etc.). Questa tipologia di prestito è consigliabile in caso di piccoli importi.
L’importo massimo che i protestati possono richiedere dipende dall’importo massimo dell’indebitamento mensile, pari al 20% della retribuzione netta in busta paga o nel cedolino pensione. La durata del rimborso può arrivare fino a 120 mesi.
Dal punto di vista dei tassi, i prestiti ai protestati sono più onerosi e sono erogati a condizioni economiche meno vantaggiose rispetto ai “classici” prestiti.
Inoltre, se si opta per la cessione del quinto sullo stipendio/pensione per i soggetti protestati, è obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa, che consente di tutelare ulteriormente la banca, nel caso di premorienza o di disoccupazione.
Per quanto concerne le tempistiche, i prestiti ai protestati vengono erogati in pochissimi giorni, permettendoti così di ottenere la somma di denaro desiderata senza lunghe attese.
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