L’assenteismo è un fenomeno psico-sociologico che si ha quando un lavoratore manca dal luogo di lavoro per un tempo più o meno prolungato per propria volontà o per cause non giustificate.
La principale causa di assenteismo sul lavoro è la malattia.
Questa però va distinta tra malattia effettiva e malattia, invece, non reale.
Nel primo caso essa può essere provocata, in maniera più o meno diretta, dall’azienda attraverso il non rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, oppure essere dovuta a fattori esterni al luogo di lavoro e legati alla vita personale del lavoratore.
Nel caso in cui la malattia sia di fatto non reale, essa rappresenta una scusa che maschera altri disagi provati dal lavoratore o che nasconde problemi connessi alle sue mansioni.
I motivi per cui un dipendente si assenta dal lavoro senza che vi sia un effettivo malessere fisico che impedisce la presenza sul luogo di lavoro e la prestazione richiesta dal contratto sono:
Questi motivi sono validi anche per quei casi di assenteismo che si manifestano come mancanza di puntualità o assenze brevi non giustificate.
Non si considera invece assenteismo la non presenza legata ad agitazioni di carattere sindacale quali scioperi, che normalmente non vengono retribuiti e assemblee autorizzate.
L’assenteismo è un fenomeno sociologico direttamente collegato al comportamento sia dei singoli che delle imprese e alle condizioni di lavoro complessive.
Infatti, condizioni e ambienti di lavoro soddisfacenti e motivanti si sono dimostrati fattori essenziali nel ridurre l’assenteismo, mentre condizioni opposte, unite alla disaffezione o alla scarsità di controlli da parte dell’azienda, favoriscono al contrario il fenomeno.
La denuncia dell’assenteismo lavorativo non è legato solo alle aziende private, ma anche e soprattutto a quelle pubbliche. È di pochi anni fa lo scoppio dello scandalo legato alle assenze dei lavoratori pubblici, sollevando quello che è tuttora un problema tutto italiano.
I cosiddetti furbetti del cartellino, per molti anni ha sfruttato la complicità di altri colleghi per non presentarsi al lavoro e svolgere attività private, senza naturalmente privarsi dello stipendio pieno.
Ma perché nessuno ha mai denunciato l’accaduto? In parte, come abbiamo già detto, per complicità, ma soprattutto per paura di essere additato come una spia, un traditore, insomma qualcuno di cui non ci si può fidare.
Solo di recente l’Italia ha visto affermarsi una pratica assai conosciuta nel resto del mondo: il whistleblowing(dall’inglese “Suonare il fischietto”) che consiste nella denuncia degli illeciti compiuti dai dipendenti pubblici sul luogo di lavoro.
La disciplina contenuta nella Legge Severino e nelle successive modifiche approvate nel 2015 istituisce e regola il whistleblowing in Italia, oltre a designare le modalità di denuncia delle irregolarità, ad opera dei whistleblowers.
Detta in parole semplici, chi vuole denunciare uno o più dipendenti pubblici per assenteismo o per qualsiasi altro comportamento delittuoso che potrebbe arrecare danno agli altri, può farlo compilando uno specifico modulo per la segnalazione di condotte illecite da parte del dipendente pubblico.
È molto importante riportare quante più informazioni possibili, in modo preciso, chiaro e lineare, così da permettere all’autorità preposta di comprendere la situazione descritta ed agire di conseguenza.
In questi casi e per convalidare le prove è sempre meglio affidarsi a dei professionisti, come un’agenzia investigativa o un investigatore privato. Dopo aver redatto il modulo è necessario allegare una copia del documento d’identità e corredare la documentazione che si dispone a sostegno della propria tesi.
Il modello di segnalazione di condotte illecite da parte del dipendente pubblico, una volta compilato, va consegnato al Responsabile Anticorruzione Aziendale dell’Ente o della Pubblica Amministrazione: ogni ufficio deve istituirne uno tra i dipendenti, il quale ha l’obbligo di rispettare la normativa vigente seguendo la procedura designata nella legge Severino e tutelando l’anonimato di chi segnala l’illecito.
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